Molti anni di studio e molti trials randomizzati di qualità ci portano alla definizione di nuovi standard per il carcinoma gastrico operabile e localmente avanzato (finalmente associato costantemente negli studi al carcinoma della giunzione gastro-esofagea). Nel tempo molti fatti sono stati accertati.

Proviamo ad elencarli:

  • Superiorità della chemioterapia perioperatoria rispetto alla sola preoperatoria o alla sola postoperatoria
  • Superiorità dei regimi includenti il docetaxel (FLOT) rispetto alle sole doppiette di platino e fluoropirimidina
  • Scarsa efficacia della radioterapia postoperatoria
  • Scarsa efficacia dell’immunoterapia esclusivamente postoperatoria. 
Con il nostro n.58 di Check the News (In vetta) avevamo segnalato i risultati favorevoli dell’aggiunta del durvalumab perioperatorio e ora anche secondo l’opinione dell’editorialista del J Clin Oncol, David Ilson, i risultati del KN-585 - ancorché formalmente negativi - sostengono questa strategia. In effetti, i numeri della analisi finale del trial KN-585 depongono a favore del pembrolizumab (in termini di risposte patologiche, Event Free Survival e persino Sopravvivenza) anche se non viene raggiunta la significatività statistica (forse per l’utilizzo di un regime chemioterapico subottimale; forse per qualche difetto metodologico nel disegno del trial).