L’immunoterapia ha guadagnato una posizione centrale per il trattamento dell’epatocarcinoma nelle fasi avanzate. Il passaggio ai trials concernenti fasi più precoci della malattia era scontato: ed ecco che sullo stesso numero di Lancet vengono pubblicati i risultati di studi randomizzati di fase III dedicati a pazienti inoperabili, ma candidati alla chemioembolizzazione transarteriosa (TACE)

In entrambi il trattamento convenzionale per queste situazioni -la TACE appunto- viene confrontato con un programma terapeutico che prevede anche l’aggiunta dell’immunoterapia (pembrolizumab o durvalumab) e di un agente antiangiogenico (lenvatinib e bevacizumab). È dimostrata la possibilità di prolungare la PFS per questi pazienti è piuttosto breve con la sola TACE (10 mesi o meno).