Negli ultimi anni le opzioni terapeutiche disponibili per il carcinoma prostatico sono diventate più numerose ed è diventato di cruciale importanza definire sequenze di trattamento, che offrano il massimo dei risultati in termini di prolungamento della sopravvivenza e Qualità di Vita (chi e quando!).

Su Lancet Oncology troviamo due articoli dedicati al ben noto trial TALAPRO-2 (enzalutamide + talazoparib versus enzalutamide + placebo in pazienti con carcinoma della prostata resistenti alla castrazione) che ha riportato un vantaggio in PFS radiologica per la combinazione, anche indipendentemente dalla presenza di alterazioni nei geni della HRR (homologous recombination repair). I due articoli recenti riguardano i risultati in termini di Qualità di Vita per le due diverse coorti oggetto del reclutamento: “all comers” e pazienti con alterazioni di HRR. Le analisi risultano positive anche se con diversa rilevanza statistica e differenze per i vari domini esaminati e possono essere utili entrambe, anche in considerazione delle diverse approvazioni di FDA ed EMA per questo regime.